giovedì 28 aprile 2011

Recensione DELAY JESUS '68 su "ROCKIT"

a cura di Manfredi Lamartina

Musica cupa per tempi disperati. Niente di meglio che mettere "Delay Jesus '68" dei Great Saunites per ballare l'ultimo tango prima che arrivi l'ultim'ora sull'Ansa con i saluti finali dal padreterno. Più che canzoni, qui troviamo tre lunghe jam session fatte esclusivamente di batteria, basso e una quantità da codice penale di distorsioni, rimbombi e acidità sonica diffusa. Il duo maltratta gli strumenti secondo coordinate che, come un viaggio nel tempo della durata di mezzora, partono dagli anni Novanta allucinati dello stoner e finiscono negli anni Settanta della psichedelia dalle pupille dilatate. Band ottima e con un pugno di soluzioni visionarie che piacerebbero tanto agli Oneida. Per dire il livello.

http://www.rockit.it/album/14798/the-great-saunites-delay-jesus-68

martedì 19 aprile 2011

Recensione DELAY JESUS '68 su "IMPATTO SONORO"

a cura di Denis Prinzio

Buone, buonissime vibrazioni dall’Italia underground più rumorosa e mai doma. The Great Saunites (duo composto da L. Kandur Layola e Atros, rispettivamente batteria e basso) rappresentano una piacevolissima sorpresa, creando, nel loro esordio Delay Jesus ’68 (registrato e mixato da Luca Ciffo dei Fuzz Orchestra) un maelstrom psichedelico e pesantissimo che entusiasmerà chi apprezza tali sonorità.
Sono dei veri e propri mantra recitati in nome del dio del noise, questi tre episodi lunghi che compongono il disco: pensate a degli Om scevri da influenze doom, o a dei Lightining Bolt meno spasmodici e più groovy. Già, perchè è proprio il ritmo l’elemento che rende il lavoro dei Great Saunites maggiormente fruibile rispetto ai gruppi citati precedentemente: nel break centrale di Golden Mountain, ad esempio, quando gli intrecci basso (sempre effettato e parecchio distorto)-batteria sembrano un incontro felice tra Bonham e dei Motorpsycho fumatissimi impegnati a risuonare per l’ennesima volta Roadwork Vol.1. Nella lunga (quasi quindici minuti) title track sono le jam heavy psych siderali di scuola Hawkwind a tenere banco, flirtate con una sensibilità free e con una ruvidezza noise stoner memore dei macigni Melvins e Neurosis.
Musica dalla forte connotazione tribale, ipnotica, pregna di una forza ancestrale tale da farti scuotere le budella; have a trip with The Great Saunites.

http://www.impattosonoro.it/2011/04/18/recensioni/the-great-saunites-%e2%80%93-delay-jesus-68/

martedì 12 aprile 2011

Recensione DELAY JESUS 68' su "BLOW UP"

Recensione DELAY JESUS 68' su "ARISTOCRAZIA WEBZINE"

Lo stoner e il rock psichedelico negli ultimi anni si sono diffusi a macchia d'olio, gli Stati Uniti e il binomio europeo composto da Svezia e Germania sono stati affiancati da scene fiorenti, produttive e in continua crescita come quella messicana, austriaca, australiana, francese, inglese e non ultima quella italiana.
Già, anche da noi hanno colpito nel segno, l'involuzione alla riscoperta delle radici rock ha condotto a una rivoluzione in pieno corso, la brillante conseguenza che n'è scaturita è stata la nascita di molteplici band adoratrici del deserto, del misticismo sonoro e di tutto ciò che a essi è riconducibile, sì, la nostra Penisola si è decisamente svegliata.

I The Great Saunites è a questo colorito carrozzone che si accodano, il duo che vede L. Kandur Layola alla batteria e Atros al basso s'inserisce nel genere seguendo un'altra strada, meno battuta rispetto alle altre ma alquanto interessante, quella delle prove "only instrumental".
Chi segue tale ampio movimento avrà sicuramente incrociato realtà come i Los Natas e My Sleeping Karma, gente per cui la voce non è un'arma fondamentale, è con questo tipo di approccio molto più introspettivo ed estraniante che "Delay Jesus 68'" ci fa confrontare, l'esecuzione è però resa ancora più minimale dall'assenza del guitarworking, comunque una volta abituato l'orecchio i panorami che si verranno a creare nella vostra mente grazie a delle linee di basso vivide, eteree, naturali e alle dinamiche di un drumming in perenne evoluzione saranno riconducibili ai trip da peyote e alle fughe ultraterrene che grandi band quali Kyuss e Colour Haze ci hanno abituato, paradisi assolati in cui è possibile incontrare lo sciamano di turno alternate alla visione dell'infinita distesa che il cielo lì fisso sulle nostre teste ci permette d'osservare avidamente.
Il sound dei Great Saunites è genuino sino all'osso, la scelta di registrare i tre pezzi in presa diretta taglierà via gli ostacoli legati a filtri o produzioni non perfette, pensate di essere in sala seduti di fronte a loro, l'aria elettrizata dalla coltre psichedelica che fuoriesce come stesse girando un vecchio disco degli Hawkwind, un frigo bar colmo d'alcol ghiacciato che v'invita a stappare una bottiglia e le note che rimbalzano continue nella vostra testa, l'inizio di "Tanit" e la fine di "Delay Jesus 68'" vi sembreranno una cosa sola, storditi e inebriati da un viaggio breve ma intenso, è a questo che serve la miscela di salutari droghe che ogni singolo passaggio rilascia iniettandola direttamente al cervello.
I trenta minuti son andati, mi tocca rimetterlo su, ho ancora voglia di lasciarmi tutto alle spalle, non ricordo se sia giorno o notte, so per certo che prima o poi dovrò alzarmi dal letto, chi se ne frega per ora torno a passeggiare in posti e luoghi solo miei, premo "play", il mondo torna a essere una nuvola con in sottofondo "Delay Jesus 68'", bravi ragazzi.

 

http://aristocraziawebzine.blogspot.com/2011/04/great-saunites-delay-jesus-68.html

Recensione DELAY JESUS 68' su "BUSCADERO"

Recensione DELAY JESUS 68' su "AUDIODROME"

a cura di Giacomo Tomasetti

A distanza di un solo anno dal buon self-titled autoprodotto tornano ora con altri tre brani, una trentina di minuti di matrice stoner/psych a metà tra rock e metal. Il gruppo si era già fatto notare in positivo all'uscita del suo primo lavoro, ma non ha ancora ricevuto tutta l'attenzione che probabilmente meriterebbe. Delay Jesus '68 potrebbe rimediare a questa mancanza, grazie ad un paio di etichette di rilievo (tra cui la Hypershape) e soprattutto grazie a un suono tanto interessante quanto ben sviluppato. I pezzi scorrono via con una facilità impressionante, e non si può fare a meno di rimanere incantati dal perfetto dialogo tra le corde e le pelli, semplice ma ipnotico. Il ritmo cambia in continuazione e questo contribuisce a mantenere vivace l'ascolto, che si alterna tra momenti incalzanti ma fluidi e sezioni più statiche ed ossessive, nelle quali emerge un’anima più psichedelica. Il sound, nonostante i due soli elementi, si rivela piuttosto corposo, ma è anche trascinante e dinamico, segno che in fase di songwriting i Great Saunites si sono dimostrati intelligenti nel non perdersi in distrazioni, tant'è che anche nei momenti più dilatati (i 14 minuti della title-track) la scrittura non è mai fuori fuoco o dispersiva. Delay Jesus '68 è un passo avanti per la coppia, che ha preso tutto ciò che c'era di buono nel precedente disco ed è riuscito a renderlo più raffinato, pur mantenendo quell'atteggiamento genuino che è forse il suo più grande punto di forza. Per concludere, ricordo che il primo cd autoprodotto, TGS, lo trovate in download gratuito presso la pagina Bandcamp del gruppo, mentre Delay Jesus '68 è già disponibile per l'acquisto.

http://www.audiodrome.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=7396

giovedì 7 aprile 2011

Recensione DELAY JESUS '68 su "NERDS ATTACK!"

a cura di Emanuele Tamagnini

Tre anni e poco meno di attività, secondo EP nel giro di 12 mesi, circa trenta minuti di assalto compatto, minaccioso, strumentale. Solo basso e batteria per la coppia supersonica di Lodi, che a dispetto di una formazione che indicherebbe sonorità vicine o immerse nel mondo garage rock, rivoltano brani da stati di allucinazione psichedelica totale. The Great Saunites si muovono dunque con estrema padronanza all’ombra di colossi del genere in un’ideale ponte oscuro che unisce almeno tre decadi di psych prog alternative core. Si attendono sviluppi sulla lunga distanza. Si attende la loro apocalisse.

http://www.nerdsattack.net/?p=24854

domenica 3 aprile 2011

TGS Live CLUB GIALLO 22 Aprile

Recensione DELAY JESUS '68 su "ROCKON.IT"

a cura di Vittorio Lannutti

The great Saunites è un duo lodigiano, che suona basso e batteria e dopo uno split ha esordito con “Delay Jesus ’68”, cd che dura meno di mezz’ora con tre soli brani, ma che vi assicuro sono sufficienti per entrare in territori musicali affascinanti e molto intriganti. Il duo lombardo ha un approccio molto aperto, con una struttura funky-metal e per certi versi l’attitudine crossover non è molto differente da quella di molti gruppi Usa di vent’anni fa, come Fishbone, Living Color, ecc.
Tuttavia, in questo lavoro ha un ruolo determinante anche la psichedelia, funzionale per il rallentamento del ritmo spesso circolare, serrato e tendente al math-noise.
La psichedelia, infatti, porta il duo vicino ai territori del prog, ma senza mai entrarci fino in fondo, dato che poi il duo cavalca il confine dei generi suonati dai Neurosis, vale a dire doom, la psichedlia stessa e metal, ma in maniera meno pesante e molto più fruibile, dato che la cadenza del ritmo nei Great Saunites è tutto.

http://www.rockon.it/6002/recensioni/the-great-saunites-delay-jesus-%E2%80%9868/