di Lino Brunetti
Un passo alla volta The Great Saunites, il duo
lodigiano formato da Atros (bassi) e Leonard Layola (tamburi), continua
nella ridefinizione della propria musica. Non che dagli esordi ad oggi
siano cambiate le coordinate – che rimangono quelle di una heavy
psichedelia con innesti stoner, kraut e space-rock, con punti di
contatto con la musica degli Om – ma ogni disco ha saputo aggiungere un
tassello in più, una nuova sfumatura di suono, ha evidenziato la voglia
costante di continuare a sperimentare sulla propria essenza e sui propri
moduli compositivi. Nero, che è il loro
quarto album, è stato registrato, mixato e masterizzato da Riccardo
“Rico” Gamondi di Uochi Toki e La Morte, personaggio che credo abbia
dato al duo una mano nell’aggiungere quella che è la novità principale
di questo nuovo lavoro, ovvero l’innesto di field recordings ed
elettronica tra i loro tribalismi sonori. Sorta di unica suite divisa in
tre parti, la musica di Nero consta infatti
delle ipnotiche linee di basso e del tambureggiare della batteria, a cui
s’aggiungono textures organiche di rumori d’ambiente, elettroniche
infiltrazioni di suoni altri, messi a mò di completamento, ma
pure di pausa e contrappunto allo srotolarsi ossessivo delle
composizioni. Cangianti e fatti di pause e ripartenze i quasi 19 minuti
della prima parte; attraversati da vibrazioni muezziniche i 9 della
seconda; più concisi, duri e dritti al punto nella terza. Per i fan del
genere, ma non solo, un bell’ascolto.
https://backstreetsbuscadero.wordpress.com/2016/05/29/the-great-saunites-nero/
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