martedì 26 maggio 2020

PGTGS recensito su SHIVER

di Aaron Giazzon



Palmer Generator e The Great Saunites si incontrano in PGTGS, split album, prodotto da Bloody Sound Fucktory, Brigadisco e Il Verso del Cinghiale. L’artwork del disco è curato da Mattia Palmieri (1/3 dei PG). Entrambi i progetti sono noti per essere dediti all’improvvisazione, così come a musiche distorte e dilatate. Lo split è equamente diviso per lati (esce in LP): il primo a cura dei PG, che lo riempiono con “Mandrie”, a sua volta divisa in due parti; il secondo è territorio dei TGS, in collaborazione con Paolo Cantù.


Partendo dal lato B, “Zante”, bellezza greca (la grecità è proprio il tema portante del disco), è una suite sublime. Intensa e ricolma di suoni e stimoli, permette ai tre musicisti di esprimersi al meglio. Le percussioni di Leonard Layola ricordano il metodo di Balazs Pandi, batterista ungherese sodale di Merzbow ed altri noiser. Le chitarre lasciano spazio a strumenti a fiato (clarinetto su tutti), effetti e field recordings. Siamo, quindi, ampiamente fuori da territori doom / stoner, già invasi e pervasi dai TGS. In quest’occasione veniamo introdotti in una giungla sonora esotica e calda. Le note avvolgono l’ascoltatore, accarezzano l’anima e riscompaiono tra fronte vibranti di energia musicale. L’esperienza è fin troppo breve, nonostante duri circa venti minuti…

 

Il lato A, invece, è un’infuocata cavalcata hard blues dal giusto tiro e condita di un pizzico psichedelico, di cui i tre Palmer(s) non abusano mai. Si potrebbe dare per scontata la capacità di intendersi così alla grande tra musicisti, ma, sarà il dna comune o la semplice passione, tra i tre si percepisce un’intesa davvero densa. L’uso dei tre strumenti tipici del rock è davvero magistrale e non fa rimpiangere voce o altri mezzi di produzione sonora. Motorpsycho e i live più lanciati di Neil Young mi sembrano accostamenti coerenti per un progetto tanto tosto, quanto essenziale poi nella sua proposta.

Questo split conferma, dunque, entrambi i progetti come due dei più interessanti nel nostro panorama sonoro ed è molto incoraggiante assaporare ottimi pezzi in un format (quello dello split), tante volte bistrattato o poco sviluppato.

LEGGI QUI 

Nessun commento:

Posta un commento