di Vittorio Lanutti
Sono gli Ep e le collaborazioni come queste che
mantengono alto il valore dell’indie rock, della voglia di sperimentare,
di contaminarsi, di aprirsi ad altri stili e soprattutto di dilettarsi a
suonare qualcosa di innovativo. Essere fuori dagli schemi del
mainstream e trasmettere qualcosa di reale esprimendo la vera esigenza
comunicativa degli artisti. Conosciutisi nel 2016, nell’ambito del Field
Fest i marchigiani Palmer Generator e i lombardi The Great Saunites sono
divenuti amici e nel tempo hanno maturato l’idea di divedere un
disco. Così dal 2017 hanno iniziato a buttare giù delle idee fino alla
realizzazione di questo Ep dal titolo “PGTS” composto
da tre brani.
I primi due sono due tracce dello stesso brano, “Mandrie”
dei Palmer Generator parte dal loro background post
rock-noise regalandoci sonorità nelle quali si inerpicano in circolarità
evocative e avvolgenti, con cambi di registro stilistico estremamente
intensi e in grado di costruire pattern post-rock dialettici, che, come
per il resto della loro produzione, vien voglia di ascoltare ancora e
ancora.
Per la realizzazione del loro brano “Zante” i Saunites si sono
fatti affiancare da Paolo Cantù (Makhno, A Short Apnea,
Uncode Duello, SMWM), presente con clarinetto e chitarra, in un brano
sospeso tra un flebile free-jazz e momenti liquidi sperimentali tanto
delicati quanto profondi e con tratti psichedelici; in altre parole
sperimentazione pura ma non fine a se stessa che induce l’ascoltatore a
mettersi in contatto con le sue parti oniriche.
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