giovedì 29 settembre 2011

Recensione DELAY JESUS '68 su "STORIA DELLA MUSICA"

a cura di Alessandro Pascale

La migliore garanzia per capire il valore di questo disco è la presenza dietro le quinte di gente come Luca Ciffo (Fuzz Orchestra) alla registrazione e al mix e di Giuseppe Ielasi alla masterizzazione. Due personaggi non così noti al grande pubblico ma che nell'underground italico si sono fatti un loro nome che ne denota un'impronta di sicura qualità artistica.
L'opera per cui si sono scomodati è Delay Jesus '68, mini-lp di tre brani dei lodigiani The Great Saunites, ossia un anomalo duo composto da L. Kandur Layola alla batteria e da Atros al basso.
Ne vengono fuori tre tracce interamente strumentali che rientrano in una squisita tradizione heavy-psych, genere che in Italia non ha mai ottenuto molti esponenti di spicco oltre i più noti Ufomammut e Bron Y Aur.
In Delay Jesus '68 (titolo che non nasconde neanche troppo l'amore per i Can) si trovano quindi cavalcate soniche in cui si fondono stoner-doom desertico, hard-rock sabbathiano, distorsioni e refrain rudi, dilatazioni psichedeliche floydiane unite a poderosi e repentini cambi di ritmo che mischiano parte della lezione progressive secondo le modalità fatte proprie da gruppi come gli Oneida.
Rispetto a questi ultimi però manca completamente l'elemento acido-krauto e di conseguenza anche il carattere follemente dinamitardo tipico del gruppo newyorchese. Siamo piuttosto molto più vicini in certi frangenti (specie nel conclusivo brano omonimo) ad un certo math-rock solido, saldamente geometrico e teso a costruire un wall of sound dinamico, come ci hanno insegnato a loro tempo gruppi come i Don Caballero.
La brevità del disco, la sua compattezza e la profondità delle intuizioni musicali ivi presenti rende Delay Jesus '68 un'opera che merita quindi una certa attenzione, vista la sua superiorità rispetto alla media dei prodotti presenti sul mercato nostrano (e non solo). Insomma dateci un ascolto che merita.

http://www.storiadellamusica.it/The_Great_Saunites_-_Delay_Jesus_68_(Hypershape_Records,_2011).p0-r4269

martedì 20 settembre 2011

Recensione DELAY JESUS '68 su "KOMAKINO"

Due gentiluomini da Lodi, basso e percussioni, formula strumentale, vibe psichedelico e lunghe cavalcate.
Delay e overdrive su basso, drumming metallico, anche flauto e organo, un'esplorazione del suono su tre tracce, un'esplorazione come la farebbe un caterpillar in montagna (Golden Mountain), - abbastanza carne al fuoco per render le cose interessanti, - e se Vi fermate a guardare tra i fumi che esalano, potreste finire per scorgere il volto sacro di Gesù.. scherzo, riuscirete giusto a raggiungere il barbecue, ma in ogni modo, Vi consiglio di ascoltare questo disco con le cuffie, per meglio assaporare l'unità del matrimonio della sezione ritmica e la sua primitiva dinamica.
Pensate ad una versione rozza degli Om senza CV e con nessuna volontà di rifarsi agli Om.
E nota finale, per gli addetti ai lavori: il tutto è registrato da Luca Ciffo dei Fuzz Orchestra / Bron Y Aur. Mica pigne.

http://www.inkoma.com/read.asp?id=3775