domenica 7 ottobre 2012

Recensione Split TGS/CANIDE su Sands-zine

di Daniele Guasco

È più forte di me, ma non riesco mai a disprezzare i gruppi che si rifanno abbondantemente ed esplicitamente al noise-rock (o math-rock, o hard-rock…) americano degli anni novanta. Quello dei Canide, che occupano la prima facciata di questa uscita su vinile è l’ennesimo caso.
Jesus Lizard a palate, tonnellate di Unsane, abbondanti dosi di stoner e cantato hard-rock nel midollo. Quanti ne abbiamo sentiti di gruppi simili, anche considerando solo quelli italiani, negli ultimi anni? Tanti, tanti, tanti, tanti.
Eppure mi sono goduto l’ascolto di queste cinque canzoni, che nonostante qualche punto un po’ acerbo, non perdono per un secondo della loro durata in potenza e impatto, e pur dubitando sulla longevità della presenza di questo disco nel mio stereo (non posso farci niente, difficilmente ascolto spesso musica simile pur apprezzandola), ai Canide dico un bel “bravi, avanti così”.
A chi invece dico “meglio, era proprio quello che volevo” sono i The great saunites, che già mi avevano colpito molto positivamente alla loro prima uscita su cd. Nella seconda facciata di questo split confermano infatti ogni buona impressione lasciatami dal lavoro precedente migliorandola con una discesa ancora più approfondita nel rock psichedelico strumentale, ma annullando ogni possibile ripetitività inserendo precisi momenti di assalti sonori o riusciti tentativi più sperimentali come l’ultima parte del disco.
Nell’attuale proposta musicale italiana trovo veramente pochi nomi nuovi da seguire, e i The great saunites rientrano di sicuro tra questi. 


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