di Daniele Guasco
È più forte di me, ma non riesco mai a disprezzare i
gruppi che si rifanno abbondantemente ed esplicitamente al noise-rock (o
math-rock, o hard-rock…) americano degli anni novanta. Quello dei
Canide, che occupano la prima facciata di questa uscita su vinile è
l’ennesimo caso.
Jesus Lizard a palate, tonnellate di Unsane, abbondanti dosi di stoner e
cantato hard-rock nel midollo. Quanti ne abbiamo sentiti di gruppi
simili, anche considerando solo quelli italiani, negli ultimi anni?
Tanti, tanti, tanti, tanti.
Eppure mi sono goduto l’ascolto di queste cinque canzoni, che nonostante
qualche punto un po’ acerbo, non perdono per un secondo della loro
durata in potenza e impatto, e pur dubitando sulla longevità della
presenza di questo disco nel mio stereo (non posso farci niente,
difficilmente ascolto spesso musica simile pur apprezzandola), ai Canide
dico un bel “bravi, avanti così”.
A chi invece dico “meglio, era proprio quello che volevo” sono i The
great saunites, che già mi avevano colpito molto positivamente alla loro
prima uscita su cd. Nella seconda facciata di questo split confermano
infatti ogni buona impressione lasciatami dal lavoro precedente
migliorandola con una discesa ancora più approfondita nel rock
psichedelico strumentale, ma annullando ogni possibile ripetitività
inserendo precisi momenti di assalti sonori o riusciti tentativi più
sperimentali come l’ultima parte del disco.
Nell’attuale proposta musicale italiana trovo veramente pochi nomi nuovi
da seguire, e i The great saunites rientrano di sicuro tra questi.
http://sands-zine.com/recensioni.php?IDrec=1743
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