lunedì 30 luglio 2012

Recensione TGS/Lucifer Big Band su "ARISTOCRAZIA WEBZINE"

di Advent

Musica vera sale come fumo, sempre più denso, ci sommerge come liquido. La magia psichedelica stoner e space rock frutto del lavoro dei The Great Saunites tira fuori dai cassetti della memoria percezioni forti che si appiccicano sulla pelle. Ritmi che più che cullare l’ascoltatore, aiutano a sprofondare sul divano di casa, rilassano nervi e muscoli come dopo un bel cannone. "Black City" possiede la carica dei pezzi dei grandi film western, la voce (seppur un piccolissimo cameo, i pezzi sono strumentali) è perfettamente amalgamata nel calderone di giri di basso e batteria che continuano imperterriti lungo un sentiero di sabbia pieno di curve scandite da un tamburello e costellato di dune di feedback noise. L’energia di un esercito racchiusa in questo duo esplosivo farebbe sciogliere anche il meno propenso al genere, se "Black City" non convincesse i più restii a lasciarsi conquistare, "Medjugorje" proporrebbe un classico ma immortale viaggio verso la luce della trascendenza e della spensieratezza.
Arrivato il turno dei Lucifer Big Band, si viene catapultati in uno spazio d’ambient molto oscuro. Suoni sinistri e allarmanti su uno sfondo di riverberi industrial e harsh noise ammorbidito trasformano quello che era quasi diventato il sogno perfetto in un incubo. "Rakshasa Chant" sfilaccia il lavoro dei The Great Saunites, non tocca che ripremere "play" per ritornare nel sogno, nel connubio tra bene e male, i trip positivi hanno la meglio.


 http://aristocraziawebzine.blogspot.it/2012/07/the-great-saunites-lucifer-big-band.html

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