The Great Saunites è Atros e Leonard Kandur Layola.
Essenzialmente al basso; essenzialmente ai tamburi. Suonano insieme dal 2008 e
fino ad ora hanno trovato tempo, modo e spazi per registrare due album, uno
split condiviso con i più violenti Canide e un ep in parte anticipatore di
questo terzo parto discografico realizzato a stretto contatto con la Lucifer Big Band
(entità sonora parallela dello stesso Layola, al secolo Angelo Bignamini nonché
factotum del progetto). Di certo una band a cui non piace stare con le mani in
mano e che ha saputo destare l'attenzione di molti addetti ai lavori se
per il nuovo album, rigorosamente in vinile limitato a 300 esemplari, ma con la
possibilità di un download digitale per i suoi possessori, si sono mosse con
celerità un manipolo di etichette specializzate nel supporto di realtà e suoni
alternativi come il post rock contaminato proposto dal duo lodigiano. Mai Atros e Layola si erano
espressi su minutaggi così brevi come accade nell'iniziale Cassandra,
inattesa corsa verso l'ignoto puntellata da una chitarra impertinente e
caratterizzata da suoni monchi di tastiera; mai avevano trovato spazio sui loro
lavori atmosfere così eteree e rilassate, quasipinkfloydiane, come la
psichedelica Bottles & Ornaments mette bene in evidenza.
Eppure ciò che va sottolineato è la totale libertà d'espressione pienamente
compiuta e non più riconducibile ad un solo genere musicale. L'arpeggio
continuato di Ocean Ravesè lì a dimostrarlo: brano sostanzialmente di
cantautorato folk, la quarta traccia dell'lp disegna scenari sconosciuti ai
sostenitori della prima ora, ma consente una fruibilità maggiore a chi vorrà
ascoltare; anomalo cavallo di Troia a ridosso della facciata B occupata
dall'unico, entusiasmante, pachidermico brano che dà il titolo all'album. The
Ivy è il nuovo corso. O forse solo l'intuizione folgorante di un momento
ben preciso all'interno della parabola discografica del duo. Oltre 19 minuti di
straniante sospensione che rappresentano un viaggio della mente personalissimo,
ombroso e vibrante; non privo di imperfezioni, ma, proprio in virtù di ciò,
policromo e cangiante. Una jam session che poco per volta, minuto dopo
minuto, visita ambienti sonori differenti sollecitando per tentativi
suggestioni a cavallo tra il post rock e le derive dell'avanguardia
sperimentale. Le sorprese continuano e terminano con la già nota Medjugorje,
abrasiva cavalcata spaziale presente in altra versione sul precedente ep e ora
riadattata alle esigenze performative dell'Anno Domini 2013. Anche in questo
modo dunque THE IVY compendia le nuove istanze al recente passato,
conservandolo e al tempo stesso superandolo per progressione; è disco umorale,
coriaceo e ciclico. Rampicante. Proprio come l'edera.
http://terapiemusicali.blogspot.it/2013/02/the-ivy-great-saunites-have-you-said.html
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