di Sergio Vinci
"Green" è la seconda parte di una trilogia iniziata nel gennaio 2016 con
l'album "Nero". E' un suono altamente lisergico e fumoso quello di
questo duo lodigiano dove spettri, visioni e atmosfere dilatate si
fondono assieme per dar vita a due lunghi brani, a tratti inquietanti, a
tratti meditativi, ma dalla forza innegabile, una forza oserei dire
quasi "esoterica".
Il sound dei Nostri potrebbe essere definito come "semplice" e
ripetitivo, ma non immagino un modo diverso per poter far rendere questa
proposta musicale allo stesso modo. Anzi, direi che riuscire a
convincere usando pochi elementi, ruotando sempre attorno agli stessi
riff aggiungendo man mano che si procede sempre qualche arpeggio o
ingrediente nuovo ma non deviando mai in maiaera netta il sentiero
intrapreso, è impresa non facile. Molti altri avrebbero deluso, i The
Great Saunites invece no.
Il loro atmospheric doom-post metal, drogato con forti dosi di
psichedelia, generalizzando un po' il discorso, non ha nulla di
innovativo, ma riesce a creare un feeling carico di tensione ma allo
stesso tempo dai forti connotati meditativi, per un risultato efficace e
che troverà negli amanti del genere una sicura approvazione.
Quindi non rimane molto altro da dire, se non che questo lavoro
travalica le mere definizioni di genere e arriva a toccare universi
paralleli con un linguaggio lineare ma accattivante.
Attenti solo a non lasciarvi ipnotizzare eccessivamente, potreste fare viaggi mentali senza ritorno!
Complimenti alla band!
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