di Christian Montagna
"Green", la seconda parte di una trilogia iniziata nel gennaio 2016 con
"Nero", emana innumerevoli sensazioni vibranti, mettendo in gran risalto
sia l'espressività che l'energia dell'ondata lisergica generata dai due
musicisti di Lodi, in arte THE GREAT SAUNITES.
Attraverso queste note c'è il desiderio bruciante di estraniarsi dal
nostro mondo per oltrepassare i confini dell'universo. Una sintassi
strumentale fortemente dilatata, che gli permette di spaziare e di
liberarsi nei lunghissimi voli pindarici. La psichedelia è l'elemento
costante nel suono voluto dalla band, ed è proprio quello stile, più di
ogni altro, a influire positivamente sullo svolgersi della trama. In
certi generi musicali è difficile allontanarsi dai modelli conosciuti,
ma, a loro modo, i The Great Saunites stravolgono la materia in modo
tale da stordire l'ascoltatore durante l'immersione. L'atmosfera
generale è fatta di alterazioni devianti e destabilizzanti. Nonostante
non inventino niente di nuovo, vi sono alcuni particolari che vanno
presi in considerazione.
http://christianmontagna.blogspot.it/2016/12/recensione-great-saunites-green-2016.html
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