di Maria Pia Diodati
La trilogia inaugurata con Nero
è già al secondo capitolo. Questa volta il protagonista è il colore di
una straniante suite divisa in due parti di oltre venti minuti ciascuna,
una palette che dipinge opprimenti scenari Sci Fi e che del verde
contempla solo i toni più umbratili e spettrali. Distorsioni e batteria
cadenzata in “Dhaneb” dilatano le suggestioni lisergiche e fanno appello
a più sfere sensoriali, tra stilemi Doom e Stoner adulterati che si
fanno ipnotici e sensuali. Ancor più densa è la materia di “Antares”,
dove l’ossessività delle percussioni incalzanti si fa tribale e il
tappeto di bassi si arricchisce di lucidi synth retrofuturistici in
esiti apocalittici. Aspettiamo l’ultimo atto per dirlo ad alta voce ma
tutto lascia pensare che il cerchio si chiuderà egregiamente.
http://www.rockambula.com/fast-listening-recensioni-brevi-per-ascolti-intensi-02-2017/
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