Il 2 marzo 2020 esce PGTGS, lo split album condiviso da Palmer Generator e The Great Saunites,
edito per Bloody Sound Fucktory, Brigadisco Rec., Il Verso del
Cinghiale Records; tre etichette indipendenti da sempre attente alle
sonorità aspre e psichedeliche della scena post rock tricolore.
La tracklist di questa nuova release è suddivisa in due tracce: Mandrie, a firma degli anconetani Palmer Generator, e Zante dei The Great Saunites, band proveniente da Lodi.
Il lato A si apre con i 17 minuti di Mandrie, l’inedito del trio marchigiano a conduzione familiare dei Palmer Generator (Michele,
Mattia e Tommaso Palmieri: rispettivamente padre, figlio e zio a basso,
batteria e chitarra, che dal 2010 ad oggi hanno pubblicato tre album),
con il quale la triade dei Palmieri mette insieme ritagli heavy
rock, space rock e krautrock, cercando di dare continuità a quella
pista sonora intrapresa già parecchi anni fa.
I Palmer Generator tracciano solchi motorik
più marcati e profondi, rendono omaggio alle strutture geometriche dei
Neu, ampliano lo spettro delle proprie frequenze e smussano alcune
sfaccettature del passato, pur mantenendone intatto il registro
primordiale. Atmosfere dilatate e attitudine post-punk sono le sirene che seducono l’ascoltatore in questo lungo trip sensoriale, rilassante ed inquieto al tempo stesso.
Il lato B si apre, invece, con le sonorità avant-garde di Zante: composizione di 19 minuti dei Great Saunites,
duo composto da Marcello Groppi e Angelo Bignamini con base Lodi e in
attività già da un decennio. La proposta musicale dei due musicisti,
coadiuvati da Paolo Cantù (Makhno, A Short Apnea, Uncode Duello), qui
presente in veste di terzo elemento al clarinetto e alla chitarra, è una
session sperimentale dalle forme mutevoli, che raccoglie stili e
influenze del passato e li mescola al proprio schema cromatico senza
concedere punti di riferimento.
I Great Saunites riescono a combinare ogni elemento con
trame cangianti e paesaggi non convenzionali, attraverso un sottofondo
di amplificatori distorti, serpentine percussive tribali e ambient che
oscillano tra giochi di luce e suoni della natura, facendo propria la
lezione dei Tortoise e dei Tangerine Dream.
PGTGS è un lungometraggio sonoro eclettico ed
interamente strumentale nel quale si fondono elementi post-punk,
post-rock e avant-garde: musica cosmica e rumori pre-industrial, dove
psichedelia ed Oriente si incontrano. Nessuna facile catalogazione,
bensì tanta immaginazione ed atmosfere visionarie, con un solo comun
denominatore: la sperimentazione.
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