di Vittorio Lannuti
Il duo di Lodi sposta l’attenzione su hard rock, kraut rock, avanguardia, folk e soprattutto psichedelia. In “The ivy”,
composto da cinque brani per un totale di quasi trentotto minuti,
convivono le varie anime del duo che parte con un omaggio ai Pink Floyd
della metà degli anni ’70 (“Bottles&Ornamento”) e prosegue con la
cavalcata hard rock in progress, dal vago sapore desert di “Cassandra”.
Straniante l’intrigante miscelazione tra funk e rock ipnotico di
“Medjugoje”, nella quale il duo raggiunge territori non toccati neanche
dai più frizzanti Rosolina Mar. Al folk è dedicata la
scarna ed essenziale “Ocean raves”, mentre la title-track è un
lunghissima cavalcata di quasi venti minuti nella quale il duo esprime
tutto il suo scibile con cambi di registro stilistico e di ritmica,
nella quale si passa dalla psichedelia all’afro, passando per momenti
vibranti e ipnotici, hammond e percussioni, in una jam che riesce ad
avere una strana ed interessante forma canzone.
http://www.rockon.it/recensioni/the-great-saunites-the-ivy/
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